Estrattori di succo e BPA: tutto quello che devi sapere

Quando si parla di cibo che mangiamo, uno degli aspetti più importanti da valutare ha a che vedere con la salubrità di quello che mangiamo. Occorre infatti assicurarsi che quello che introduciamo all’interno del nostro corpo sia effettivamente sano per la nostra salute e che non la danneggi, ovvero che non abbia degli effetti collaterali o degli effetti negativi sul nostro corpo.

Da questo punto di vista, ci sono alcuni dettagli che occorre conoscere che hanno a che fare con la maggior parte degli alimenti che si trovano di solito nelle nostre case e che mangiamo quotidianamente. Uno di questi aspetti ha a che vedere con la sigla BPA e BPA free, che spesso si possono trovare nella maggior parte degli oggetti che utilizziamo ogni giorno quotidianamente, ma i quali spesso vengono ignorati o non vengono considerati abbastanza.

Sigla BPA: che cosa significa e dove si trova

La sigla BPA indica il bisfenolo A, un composto chimico che fa parte del gruppo dei fenoli. È uno specifico composto unito ad altri elementi chimici che viene utilizzato per la realizzazione di molte plastiche per dare loro una certa robustezza e resistenza. Questa sigla si trova spesso anche in altri materiali tra cui resine e policarbonato, una plastica di alta qualità utilizzata spesso per realizzare contenitori alimentari, recipienti, bottiglie d’acqua e biberon. Il BPA, oltre che nel settore alimentare, spesso si può trovare anche in altri settori tra cui ad esempio in quello edile, per la costruzione di resine, oppure in ambito medico per la costruzione di materiali, ma anche per realizzare l’inchiostro per stampanti.

L’ambito in cui l’uso dei BPA crea più malcontento è però quello alimentare. In questo caso infatti le molecole di BPA hanno la capacità di trasferirsi dal contenitore in cui si trova il cibo al cibo stesso. Questo aspetto rischia quindi di far assumere dei livelli di BPA molto elevati che possono essere dannosi per il nostro corpo. Per questo motivo è importante, quando si deve conservare del cibo oppure quando si vuole realizzare un succo di frutta, fare uso di prodotti che sono BPA free, ovvero immuni da questo processo di trasferimento dei BPA dal contenitore al cibo che mangiamo. Oggi sul mercato puoi trovare alcuni modelli di estrattori di succo che sono BPA free, ovvero realizzati senza l’uso di queste sostanze chimiche.

Estrattori di succo BPA free

L’estrattore di succo, chiamato spesso anche slow juicer, è un apparecchio utilizzato per l’estrazione di succo da frutta e verdura, ma che lavora a spremitura lenta. È uno strumento che permette di realizzare un succo fresco, buono e salubre, conservando tutte le proprietà organiche degli ingredienti che vengono posti all’interno dell’apparecchio. Inoltre sono prodotti realizzati senza l’uso di materiali nocivi che conservano vitamine ed enzimi, lasciandoli inalterati e preservando al meglio la salubrità di ciò che mangiamo.

È uno strumento che gode di una tecnologia più moderna e avanzata rispetto a quella della classica centrifuga. Il funzionamento di questo apparecchio è abbastanza semplice. Trattandosi di uno strumento con motore elettrico, occorre collegarlo ad una presa di corrente per poterlo usare. Così facendo, un meccanismo di rotazione si attiva e preme gli ingredienti grazie al movimento di una vite senza fine realizzata in plastica BPA free. L’estrazione del succo non si ricava quindi dalla lama, come accade con le centrifughe, ma dalla coclea, che produce un numero di giri inferiore rispetto a quello della centrifuga.

Gli scarti vengono uniti in una vaschetta e sono molto semplici da rimuovere e da ripulire. Tutte le parti liquide invece confluiscono nel succo. È importante inoltre considerare anche il tipo di motore e la sua qualità, per cui bisogna controllare la scheda del motore e la tecnologia di funzione. I prodotti più funzionali sono i motori a induzione che però tendono ad usurarsi, specialmente se si fa un uso continuo e frequente dell’apparecchio./

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